13 mag 2014

Wallis Simpson: Sua Maestà lo stile


“Non sono una bella donna. Non faccio girare la testa, quindi l’unica cosa che posso fare è vestirmi meglio di chiunque altro”.

Si sa che era una donna che riusciva nei suoi intenti e, dopo essersi fatta preferire alla corona d’Inghilterra, conquistare quella di regina di stile deve essere stato un gioco da ragazze.


Avere come marito un membro della famiglia reale che ti regala ciondoli di Cartier come se fossero braccialetti tibetani può decisamente averle dato una spinta, però la signora ci ha messo del suo. Come quando convinse Salvador Dalì a disegnarle una stampa per dare quel tocco in più all’abito Schiapparelli con cui sarebbe apparsa su Vogue.
Il suo stile era ritenuto lo zenith della sofisticatezza tanto che il tono di blu del suo vestito di nozze venne rinominato “Wallis Blue”.


Se fosse vissuta ai giorni nostri avrebbe avuto trai suoi speel dial Rouland Mouret, Christian Dior, Main Rousseau Bocher e Elsa Schiapparelli. Le malelingue dell’epoca sostenevano invece che tra Madamoiselle e la Duchessa non scorresse buon sangue, ahimè.

La Simpson non lasciò mai nulla al caso, nemmeno il dolore per la morte del marito le impedì di stare in piedi tutta la notte con il caro amico Hubert  Givenchy per decidere quale fosse la lunghezza perfetta per il suo velo di chiffon.


Bandita dall’inghilterra, tacciata di essere una sostenitrice di Hitler, ex amante di Galeazzo Ciano (non esattamente il ragazzo della porta accanto) e icona di stile mondiale la Simpson è stata decisamente una maestra di strategia e di stile.




Rouland Mouret disse “amatela o odiatela, ma il mondo sarà sempre ossessionato da lei”, chapeau.


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