9 giu 2014

Nati con la valigia: Riccardo, in partenza per Hong Kong con MamaClean



"More red please". Mastico bene l'inglese, ma nulla in confronto a come lo bevo. Ho Londra alle spalle e il Gate alla mia destra, partenza ore 18:35 destinazione Milano e poi subito MARE. Ho la borsa del weekend pronta da settimane, seduta sulla poltrona come un Piano divenuto Speranza e infine trasformatosi in soprammobile Portafortuna. Ma questo weekend è quello buono, grigliata di pesce con amici e calcetto in spiaggia compresi.

Al Gate i turisti si accodano ed io, come un giovane veterano, temporeggio giusto il tempo di finire il mio merlot. Giusto il tempo di un Blackberry che trilla con il nome del capo sullo schermo per rimettere la borsa del mare nel mondo dei desideri di cui è piena: niente spiaggia, niente weekend, ho 48 ore per tornare a Milano e sbrigare due report urgenti prima di una settimana di crisis management a Hong Kong. Li non c'è il mare per quanto ne so, c'è solo uno specchio d'acqua che vibra 48 piani sotto le finestre del nostro ufficio.


Accendo la modalità aereo un istante dopo aver scritto del mio ennesimo "bidone" ad amici e parenti (due ore di iato sbolliranno gli animi, spero) e mi dedico all'organizzazione della missione asiatica con una fissa: come faccio con la valigia? Ho ancora i capi estivi negli scatoloni e una montagna di camicie usate un po' nel trolley londinese e un po' nella cesta milanese. Senza contare i completi e le giacche casual. Certe coincidenze astrali superano anche le mie capacità di organizzazione.

Ho 24 ore, per di più a cavallo del weekend, per rimettere a nuovo almeno 4 completi, 10 camicie e 3 jeans. Nella peggiore delle ipotesi, per il resto c'è Mastercard. Ma come faccio? So che c'è in teoria una soluzione perché ho ricevuto un paio di e-mail da parte di questa nuova cosa chiamata MamaClean e so che val bene una prova perché il mio collega Daniele mi fa una testa così da settimane su quanto si trova bene. Maledico il progresso che mette per strada auto senza guidatore ma non concede la Wi-Fi sui voli di linea, meno male che Milano è proprio sotto di noi e stiamo per toccare terra!

La riaccensione dell'antenna porta gli attesi insulti degli amici bidonati, alcuni ricchi di parole di cui avevo dimenticato persino la pronuncia ma, ora come ora, penso solo a gestire questo benedetto carico di lavanderia notturno. Sono sul sito mobile, mi registro e aggiungo alla Laundry Bag abbastanza camicie da vestire tutto il volo Cathay Pacific di domenica sera. Commento imperativo è "PIEGATE GRAZIE", altrimenti non vale nemmeno la pena continuare.

Saranno l'ora tarda e il rumore della tangenziale che non mi ricorda affatto il mare ma sono in vena di rassicurazioni. Sono le 22:15 e vedo la chat attiva... figurati se funziona! Esordisco digitando qualche lettera a caso solo per testare la cosa e tempo 5 secondi tale Marco mi chiede come può aiutarmi. Mi scuso subito per l'inizio privo di classe ma oggi sono spiccio e ho giusto 15-16 domande da fare prima di affidare il destino del mio viaggio in mano a sconosciuti. Marco è sorprendentemente sveglio (data l'ora, non solo fisicamente) e risponde subito a tutte le domande. Ottimo, ora sono davvero pronto e ho già inserito lo sconto sul primo acquisto che porta provvidenzialmente il mio conto appena sotto le tre cifre. Il sito mi dice che la consegna sarebbe prevista per lunedì ma non me ne curo, ho già spiegato il mio problema a Marco che mi ha garantito una consegna Domenica entro le 18:00.

Crisi risolta, acquisto fatto, e-mail di conferma arrivata e SMS di Mastercard ricevuto proprio mentre varco la soglia del mio appartamento. Oh amata borsa del mare, non è ancora venuto il tuo momento. Ammasso i capi per il ritiro di domattina alle 8:30 nella prima busta di carta che trovo e, con il cuore un po' più leggero, inizio a mettere in valigia il poco di pronto che già ho. Bermuda da mare compresi, mi piace pensare che stavolta sarà quella buona.

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